USCITA D’EMERGENZA – Prove tecniche di welfare dal basso: l’occupazione dell’ex Mondino

In un momento di crisi economica come quello attuale, in cui delle toppe qua e là vengono messe per tappare i buchi dell’economia italiana, l’università e l’istruzione tutta stanno subendo pesanti tagli. Se durante la mobilitazione dello scorso autunno contro il ddl Gelmini chiedevamo servizi, dopo la sua approvazione la parola d’ordine è diventata prendere tutto ciò che ormai da anni l’università in quanto istituzione non può e non vuole più garantire. Abbiamo perciò cercato di costruire un sistema di welfare dal basso capace di innescare un circolo virtuoso tra processi di autorganizzazione e solidarietà.


Sulla base dei principi di autonomia, mutualismo e autoformazione, abbiamo quindi deciso di riprenderci i nostri diritti, occupando, il 28 gennaio scorso, uno stabile abbandonato a se stesso. L’ex clinica Mondino di via Palestro è così diventata uno Spazio di Mutuo Soccorso. Si tratta di un edificio nel pieno centro della città di Pavia, di proprietà del demanio ma in concessione perpetua all’università. Quest’ultima, durante gli ultimi 5 anni, lo ha lasciato in stato di degrado, ammettendo di non avere né progetti né risorse per attuarli.
Armati di volontà, consapevoli della necessità di cambiamento e con un progetto pronto in mano, abbiamo iniziato a dare vita a: un collegio per studenti e giovani precari, in difficoltà visti gli elevati affitti e i tagli alle borse di studio; Un copypoint per fotocopiare dispense e libri di testo a prezzo di costo; una libreria in cui poter avere testi a prezzo scontato; sale studio aperte 24h al giorno, vista l’inadeguata offerta da parte dell’università; una mensa a prezzi popolari e con cibi sostenibili (km 0, biologico, etc.); un centro per l’autoformazione dove ospitare conferenze e seminari organizzati dagli studenti e poter così creare sapere critico; sportelli di assistenza legale per contratti di affitto e lavoro; sportelli per studenti stranieri (permessi di soggiorno, corsi di lingua, etc.); laboratori, sale espositive, cineforum in cui promuovere il libero accesso alla cultura.
Si tratta di bisogni imprescindibili che la crisi economica, i piani di austerità, i tagli al welfare e all’università rendono pressoché impossibili da soddisfare. Dunque, il fine dell’occupazione dell’ex Mondino era rivitalizzare uno spazio in cui concretizzare l’offerta di servizi mutalistici rivolti a studenti (e non). Le risposte non hanno tardato ad arrivare, miopi e repressive: i vertici dell’università, ossia proprio i responsabili dello stato di abbandono ed incuria dell’ex Mondino, hanno fatto sgomberare lo spazio dalla polizia e sporto denuncia per occupazione ed imbrattamento. Altro denaro pubblico verrà speso per l’assurdo processo a quasi 60 imputati, mentre l’ex Mondino continua ad essere lasciato in rovina.
Nonostante la pioggia di denunce riteniamo doveroso difendere e riproporre le nostre rivendicazioni. Oggi, infatti, alla luce dell’aggravarsi della crisi, la necessità dei servizi mutualistici a cui abbiamo provato a dare vita meno di un anno fa è ancora più impellente. Convinti di avanzare proposte legittime e condivisibili, invitiamo tutt* a esprimere solidarietà e a partecipare attivamente alla riappropriazione di spazi e welfare.

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