antifa – pavia

Ieri si è tenuta la prima udienza del processo all’ex segretario di Forza Nuova Pavia, unico imputato per l’aggressione ai danni di 7 frequentatori del CS Barattolo durante una serata universitaria organizzata dal Collettivo Universitario Autonomo. Di seguito il testo distribuito durante il concomitante presidio:

Pavia non è mai stata città della violenza, non conosce questi episodi.
Ringrazio anche tutte le forze politiche, di maggioranza e di
minoranza, che hanno in ogni modo esternato solidarietà fiducia e stanno
lavorando per far si che a Pavia rimanga quel clima sereno, che è un
patrimonio della nostra città e rispetto al quale tutti dobbiamo
lavorare

Alessandro Cattaneo,
sindaco di Pavia

Il 15 ottobre 2008 in università crescono le lotte contro la riforma
Gelmini, portate avanti dal Collettivo Universitario Autonomo. In città
dilagano le proteste contro le ordinanze antibivacco della giunta
Capitelli, trainate dall’assemblea Fattispazio. Il Collettivo
Universitario Autonomo organizza una serata universitaria al Barattolo:
“danze contro le ordinanze”. Durante la serata, i militanti di Forza
Nuova aggrediscono tre giovani pavesi, colpendone al volto uno.
Quattro persone sopraggiungono nel tentativo di soccorrere il ragazzo
ferito. Gli aggressori, dopo essersi armati di bastoni e tirapugni
recuperati all’interno della sede di Forza Nuova, si scagliano con
violenza contro i soccorritori, colpendoli ripetutamente. Le sette
persone picchiate vengono trasportate al pronto soccorso con prognosi
tra i 3 e i 15 giorni. Si tratta di un attacco premeditato, volto a
intimidire e ad allontanare studentesse e studenti universitari da uno
tra i pochi spazi sociali cittadini. Dopo l’aggressione la sede di Forza
Nuova di Borgo Ticino viene chiusa, salvo poi riaprire sulla Vigentina.

Il 25 aprile 2009, durante la commemorazione istituzionale le
antifasciste e gli antifascisti pavesi denunciano la presenza in città
di picchiatori fascisti e di un clima di intolleranza, fatto da raid
notturni contro i negozi gestiti da migranti e da scritte razziste e
xenofobe. Questi atti vengono alimentati da contesto culturale che
sdogana il fascismo vecchio e nuovo: è reso possibile da un antifascismo
“delle ricorrenze”, che perde di vista i valori della Resistenza, e
dall’operato apertamente razzista delle istituzioni, come nel caso SNIA.
Per tutta risposta piovono denunce sugli antifascisti.

Il 25 aprile 2010 lo spezzone autonomo del corteo smaschera le
collusioni tra sindaco e picchiatori neofascisti, cantando canzoni
partigiane: alcuni neofascisti sono pilotati dal vicesindaco Centinaio,
uno è stato candidato con “Rinnovare Pavia”, altri ancora hanno in Ciocca
il loro referente in doppiopetto. La risposta del sindaco non si fa
attendere: il CSOA Barattolo, spazio antifascista, viene fatto
sgomberare da ingenti quantità di polizia e viene murato.

Oggi inizia il processo per l’aggressione del 15 ottobre 2008. Un
solo imputato, a fronte di sette feriti. Le aggressioni omofobe,
xenofobe o di matrice politica si susseguono, per mano di gruppetti di
naziskin.

ANTIFASCIST* SEMPRE!

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