corteo RINVIATO: 17 MARZO

 

Ieri a Pavia doveva svolgersi il corteo contro l’aumento delle tasse universitarie. Nonostante la fitta nevicata oltre 200 studenti hanno sfilato in un corteo interno all’università. La decisione presa in un’assemblea è stata quella di rilanciare un appuntamento mercoledì 17 marzo per un corteo, si spera, senza neve.

Di seguito il volantino distribuito da student* in crisi durante la determinata manifestazione:

LA LORO RIFORMA, LE LORO TASSE E LE NOSTRE PROPOSTE

Un po’ di storia…

L’università che oggi conosciamo e viviamo tutti i giorni è il frutto di una riforma partita vent’anni fa, che ha visto protagonisti ministri di tutti i partiti politici. Dalla riforma Ruberti alla riforma Gelmini esiste un filo che lega tutti i cambiamenti a cui è stato sottoposto il nostro sistema di istruzione. Questo filo ci conduce direttamente alla situazione nella quale il nostro ateneo è arrivato quest’anno. Lo scopo preciso della riforma permanente dell’università, in particolare del "processo di Bologna", è quello di legare le esigenze dell’università a quelle delle imprese. I passaggi sono stati diversi: l’introduzione di debiti e crediti per quantificare la conoscenza, il passaggio al 3+2 e, infine, l’entrata dei privati nei consigli di amministrazione. Oggi stiamo giungendo ad un traguardo fondamentale, per chi dieci anni fa, nell’incontro del "Bologna Process" tra i 29 ministri dell’istruzione, si era dato degli obiettivi comuni.

I tagli della Gelmini e le tasse del rettore

La riforma della Gelmini va inquadrata in questo percorso e non può essere scissa da esso. I tagli da lei imposti all’istruzione pubblica hanno colpito anche l’università di Pavia, che quest’anno si è trovata a dover gestire un buco di bilancio da nove milioni di euro. La decisione presa dal rettore è stata quella di recuperare dalle tasche degli studenti i soldi necessari a sanare l’università. In pieno periodo esami e con pochissimo preavviso è stato convocato un CdA per approvare sei milioni di tagli alla didattica integrativa ed un aumento delle tasse da tre milioni di euro. Con questa misura all’incirca l’80% degli studenti dal prossimo anno vedrà aumentata la retta da pagare per poter frequentare l’università, ricevendo in cambio meno servizi ed una didattica guidata dalle imprese, che faranno il loro ingresso nei consigli di amministrazione occupandone il 40%. Inoltre una tassa da 125 euro colpirà tutti gli studenti indipendentemente dal reddito. In cambio di questi soldi il nostro ateneo fornirà servizi che fino ad oggi erano gratuiti (wi-fi,accesso riviste scientifiche, apertura serale biblioteche).

L’occupazione del cda e le nostre proposte

Nella giornata in cui il rettore e la sua cricca avevano deciso di scaricare sugli studenti il risultato di decenni di riforme, volute da Confindustria, è stata organizzata una protesta. La sala dove doveva svolgersi il CdA è stata occupata e successivamente il rettore ha dato il permesso alla polizia di entrare in università, cosa che non succedeva da oltre vent’anni, per poter approvare gli aumenti delle tasse. Quella giornata è stata la palese dimostrazione che in questa università esiste un potere decadente, che deve difendersi dai suoi studenti attraverso la polizia. L’ipocrisia dimostrata dalle istituzioni accademiche, che fino all’anno scorso promettevano agli studenti che si sarebbero opposte con tutti i mezzi ai tagli della Gelmini, oggi viene a galla e ci dimostra che non abbiamo alleati seduti nelle stanze del rettorato.

In questo momento ci troviamo di fronte ad un bivio: scegliere di lottare e mobilitarci contro la privatizzazione dell’università oppure restare in silenzio, pagare ed imparare ad essere sfruttati già dentro all’università. La nostra proposta è quella di proseguire la lotta fino al ritiro totale degli aumenti delle tasse e, sul piano pratico, di aprire un copypoint all’interno dell’università: uno spazio autogestito dagli studenti, che fornisca materiale cartaceo e digitale a prezzo di costo. Iniziamo a creare spazi e momenti in cui dare risposte concrete alla mancanza di servizi, liberando la cultura dalle gabbie del profitto.

La lotta continua:

CORTEO mercoledì 17 marzo h.10 ingresso università centrale

ASSEMBLEA mercoledì 17 marzo h. 16 in cortile Petrarca (del rettorato)

Student* in crisi

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