Esprimi un desiderio: Stella cadente

la sala del CdA occupata

 

Esprimi un desiderio: Stella cadente

Normalmente, prima si vede una stella cadente, poi si esprime un
desiderio. L’inversione è coerente con il ragionare logico e politico
che il nostro rettore Stella ci ha fornito in occasione
dell’occupazione del Consiglio d’Amministrazione. Riprendiamo la sua
dichiarazione dopo la votazione sull’aumento della tassazione
studentesca: “il dialogo con gli studenti non deve mai venire meno”.
Peccato che lo abbia detto immediatamente dopo averlo rotto, ammesso
che ci sia mai stato, chiamando la polizia in assetto antisommossa in
università
. Si è trattato di un tentativo di intimidazione oltre che
una chiara operazione tesa a criminalizzare gli studenti, che a Pavia
devono solo stare zitti e pagare.

È un pessimo precedente e ogni azione politica in università d’ora in
poi non potrà rimuovere questo fatto grave. Il percorso verso il corteo
del 10 marzo dovrà anche comporsi di una campagna contro il rettore che
manda la polizia contro gli studenti, fin dentro l’università. Se
proprio il rettore vuole qualche forma di dialogo con gli studenti,
cominci ritirando gli aumenti delle tasse e riconoscendo il diritto
degli studenti, martedì scorso e sempre, ad esercitare le armi del
dissenso e della protesta, e ad essere considerati per quello che sono:
coloro senza i quali la sua accademia non vivrebbe un secondo di più.

Il potere del rettore, oggi, in ultima istanza, sta tutto qui,
nell’unilateralità delle scelte e nella loro imposizione violenta. Ma
parlare di potere dentro l’università vuol dire parlare anche di altro.
Quando diciamo “baroni” non riprendiamo acriticamente un parolone che
sta sulla bocca di tutti da anni. Quando utilizziamo questa categoria
parliamo di rapporti sociali, di potere, dentro l’università.
Un’istituzione millenaria, ancora organizzata in stile ancien regime,
per ceti separati. In cima alla piramide gli ordinari, sotto di loro
associati e ricercatori, come ai tempi di nobiltà e clero. In fondo ci
sono gli studenti, la cui “rappresentanza” è demandata a livello
formale a delle specie di tribuni della plebe. Totalmente esclusi da
ogni decisione sono anche quei lavoratori, ricercatori precari e
dipendenti delle cooperative in appalto ad esempio, che incarnano
l’odierna manodopera schiavizzata. In CdA i docenti hanno compattamente
votato a favore degli aumenti delle tasse per gli studenti. Occorre
svelare l’ipocrisia di chi si mostra a parole contro i tagli della
Gelmini e poi li scarica verso il basso con gli aumenti delle tasse.


Se l’anno scorso nelle strade di tutta Italia riecheggiava il coro “noi
la crisi non la paghiamo”, se i tagli della Gelmini sono stati
giustificati proprio dalla crisi, se oggi a compensazione di questi
tagli vengono innalzate le tasse, allora non pagare la crisi, oggi,
vuol dire non pagare le tasse
. Se sul piano logico questo ragionamento
è scorrevole, la realizzazione di un simile programma politico è più
tortuosa. Ma per quanto di difficile realizzazione, si impone la
necessità di trovare le formule concrete attraverso le quali evitare
che siano studenti e classi subalterne a dover pagare i costi della
crisi. Gli aumenti delle tasse scatteranno con il prossimo accademico,
occorrerà farsi trovare pronti.

Tuttavia, la crisi morde, e quello di non pagare gli aumenti delle
tasse è solo uno dei piani su cui agire per contrastare i tagli della
Gelmini. Bisogna mettere in campo strumenti concreti di
riappropriazione di reddito indiretto. Riappropriarsi di servizi,
anzitutto. Contro i servizi a pagamento del rettore, quelli che costano
125€ l’anno per tutti, nelle prossime settimane metteremo a
disposizione servizi gratuiti, valori d’uso, formulando ipotesi
concrete di welfare costruite dal basso.

Contro i tagli all’istruzione, gli aumenti delle tasse, le riforme
della Gelmini e la polizia in ateneo: corteo universitario mercoledì 10
marzo a Pavia.

Per costruire il corteo, assemblea martedì 9 febbraio h.14 a scienze politiche
guarda e diffondi il video promo per il corteo
http://www.youtube.com/watch?v=uaSbrLcOlGU

contro l’università azienda
http://cuapavia.noblogs.com
 

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