Sotto il rettorato GIOVEDì 14 ORE 11.00

Cosa fa la riforma Gelmini?

Il DDL Gelmini di riforma dell’università assesta il colpo di grazia alla ricerca, annulla le prospettive dei futuri ricercatori, distrugge le speranze della società nel suo complesso. Non solo, infatti il progetto di riforma riduce i già angusti spazi di democrazia in università, cancella il diritto universale alla formazione sostituendolo con l’obbligo all’indebitamento, accentra il potere nelle mani dei rettori, trasforma l’università in una scuola di formazione per precari sottopagati al servizio delle imprese. Pertanto il DDL non può essere emendato, va respinto in blocco, va fermato.

Com’è il nostro presente?

L’università non si trova nel vuoto pneumatico. È inserita in una società che da due anni a questa parte subisce una crisi che si sta scaricando su chi non l’ha provocata. I tagli di Tremonti all’università, quindi, non possono essere artificialmente scollegati da licenziamenti, cassa integrazione, mancati rinnovi di contratti precari. Proprio la precarietà è già la condizione odierna di tutti. Per questo il 16 ottobre a Roma si terrà la manifestazione “Uniti contro la crisi”.


Che prospettive future?

Le imprese vogliono che una volta che ti sei laureato tu faccia un anno di stage, lavorando non pagato; poi magari dieci anni di contratti a tempo, lavorando anche dieci ore al giorno per 500 euro al mese; l’alternativa è la disoccupazione: oggi un giovane su tre è senza lavoro. Il problema è dunque a monte: oltre che un DDL è la nostra condizione di fondo che dobbiamo cambiare. L’assenza di futuro è l’unica prospettiva, tra emigrazione, stage non retribuiti, lavori sottopagati a tempo determinato, o, peggio ancora, suicidi.

Che facciamo?

In questa situazione nulla è normale. L’indisponibilità alla didattica dei ricercatori impone un blocco alla normalità dell’università. Questo blocco va esteso e generalizzato, anche attraverso forme di pressione studentesca, fino al ritiro del DDL. Giovedì 14 inizierà la discussione del DDL alla Camera. È doveroso organizzare un primo vero momento di mobilitazione di massa, di presa di parola, di protesta generalizzata a Pavia. Dobbiamo farlo prima che il DDL venga eventualmente approvato. Esercitiamo dunque una forma di pressione sugli organi di amministrazione di questa università, sul rettore, sulla CRUI, che vogliono questa riforma. Pertanto, lanciamo un appuntamento sotto il rettorato per giovedì 14 alle ore 11.

Blocchiamo il presente per riprenderci il futuro

L’assemblea di studenti, dottorandi, personale tecnico-amministrativo


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